venerdì 18 dicembre 2020

Gorizia nei Percorsi di Borghi d'Europa : i vini di Villa Vasi

 



 


I giornalisti e i comunicatori di Borghi d'Europa hanno inserito Gorizia nel progetto L'Europa delle scienze e della cultura (Patrocinio IAI Iniziativa Adriatico-Jonica,Forum Intergovernativo per la cooperazione regionale nella regione adriatico jonica).

Il primo intervento era avvenuto all'Enoteca dell'Impero dello chef Massimo de Belli De Belli,che era stato intervistato nel corso dello stage di informazione che Borghi d'Europa aveva realizzato con l'Associazione Vinoteka Colli di San Floriano.


Seconda tappa del percorso d'informazione la visita all'azienda agricola di Gianluca e Tina Pelizzon, Villa Vasi,in quel di San Mauro, giusto sotto il Sabotino.

Annota Sandro Fekeza in Facebook :

“Qui alle pendici del Sabotino Gian Luca Pelizzon e sua moglie Tina hanno avviato una azienda vinicola : Villa Vasi. Accompagnato da Luka ho visitato le sue vigne, dove crescono preziosi ed antichi vitigni di Malvasia, Sauvignon, Ribolla gialla e di altri eccellenti vini. Mi ha colpito la sua profonda preparazione professionale, la conoscenza dei complessi problemi che un vinicoltore deve affrontare, ma soprattutto la sua passione, il suo straordinario amore per tutto ciò che sta facendo, sostenuto dallo speciale sorriso di sua moglie e dei loro meravigliosi figli.

La visita si è naturalmente conclusa in cantina, particolarmente "attiva" in questo periodo di vendemmia, e poi nel dehors del loro giardino, dove tra uno splendido panorama e un assaggio, i miei sensi sono rimasti sopraffatti da sensazioni veramente nuove. ...”


La Ribolla di Villa Vasi era stata degustata all'incontro di informazione che Borghi d'Europa aveva proposto a Oderzo, Città di Storia e di Storie, presso il ristorante Dussin di Piavon.

Antonella Pianca, scrittrice fotografa e degustatrice AIS, aveva commentato : “ La Ribolla si presenta di un luminoso giallo paglierino. All’olfatto rivela delicati profumi vegetali di erbe aromatiche e floreali di fiori di campo e di glicine con ricordi di pesca bianca ed agrumi. All’assaggio si caratterizza per una buona freschezza e sapidità. Finale lievemente amaricante. “

Tina ha poi offerto agli ospiti un cotechino con la brovada goriziana. Una delizia !

martedì 3 novembre 2020

L'Istituto per la cultura slovena nel progetto L'Europa delle scienze e della cultura, con l'intervento a Trieste ad ESOF2020

 



L'intervento di Eva Golles è stato preciso e puntuale.

L’Istituto per la cultura slovena_Inštitut za slovensko kulturo,è stato costituito nel 2006 con l’intento di coordinare e affrontare con maggiore efficacia ed incisività la questione della conoscenza e del consolidamento della lingua e cultura slovena lungo la fascia confinaria e nel contempo della sua promozione nell’area friulana e italiana. Copre,con la sua attività, tutto il territorio della fascia confinaria con la Slovenia dove sono tradizionalmente presenti gli Sloveni, dalla Val Canale e Resia alle Valli del Torre e del Natisone collaborando con circoli ed associazioni che da molti decenni animano la vita sociale del territorio. Mi SMO TU, tuka izde, kle, tleè lo slogan nato per far riconoscere la comunità slovena della Provincia di Udine, infatti evidenziando le risorse culturali dell’area in cui vivono gli sloveni della provincia di Udine si sono mossi alcuni passi per creare un prodotto unico e riconoscibile sul territorio e al tempo stesso distinto per ogni valle, promuovendo e valorizzando il patrimonio storico e culturale esistente sul territorio anche tramite una rete museale, aprendo degli info point, pubblicando sul web e stampando materiale promozionale, partecipando a fiere e manifestazioni, collaborando con associazioni ed enti e promuovendo azioni, come il collegamento transfrontaliero con l’autobus Benečija gor in dolche si svolgera’ anche quest’anno nei fine settimana estivi. La sede operativa comprende anche gli spazi dove si trova il museo multimediale SMO che accoglie anche l’ufficio IAT, aperto in collaborazione con la Pro loco Nediške dolin “

L'evolversi del progetto fino a dicembre 2021, conoscerà anche la valorizzazione dei Percorsi

Internazionali che Borghi d'Europa ha proposto fin dal 2019, nella sede di Milano del ParlamentoEuropeo. Fra questi i Percorsi della Fede che faranno conoscere l'itinerario delle 44 Chiesette Votive delle Valli del Natisone. Il cammino si compone di 10 tappe che attraversano 9 Comuni: Cividale, Prepotto, San Pietro al Natisone, Pulfero, Savogna, San Leonardo, Stregna, Grimacco e Drenchia.



La Via di San Martino è uno degli itinerari che Borghi d'Europa riprende nei suoi Percorsi Internazionali.

Fra le 44 Chiesette Votive delle Valli del Natisone vi è la Chiesa di San Martino Vescovo a Canalaz di Liessa. Le prime notizie storiche sulla presenza di una chiesetta sulla cima del Monte San Martino risalgono addirittura al 1299: non vi stupirà, quando andrete lassù, contemplando la straordinaria bellezza panoramica di quel luogo. Ciò ne ha fatto sempre un punto di riferimento non solo spirituale, ma anche militare (nel 1848, per esempio, fu quartier generale per 700 soldati austriaci accampati nei suoi pressi durante la guerra d’indipendenza!). Il piccolo edificio sacro non ha molto da mostrare sotto il profilo artistico, a parte il fascino delle sue sobrie linee architettoniche. Della quattrocentesca statua di San Martino non rimane che una nicchia vuota. 

 

venerdì 2 ottobre 2020

Lo schioppettino di Prepotto all'incontro del progetto L'Europa delle scienze e della cultura, Patrocinato da ESOF2020

 



Borghi d'Europa ha organizzato un incontro del progetto 'L'Europa delle scienze e della cultura' ( Patrocinio IAI-Iniziativa Adriatico Jonica,Forum Intergovernativo per la cooperazione regionale nella regione adriatico jonica ed ESOF2020,Euroscience Open Forum,Trieste Città Europea della scienza), sui temi della sostenibilità nella filiera agroalimentare presso l'Enoteca di Cormons.


I temi della sostenibilità nella filiera enoica sono stati affrontati dalle aziende agricole che partecipano al progetto Destinazione Schioppettino di Prepotto.

Mattia Bianchini (Azienda Agricola Grillo Iole) ha osservato che “...gestiamo la campagna con degli obiettivi ben chiari:non danneggiare l'equilibrio dell’ambiente, salvaguardare il benessere delle persone che lavorano e vivono in campagna e non lasciare indesiderati residui nei vini . Affinchè bere un buon bicchiere di vino possa essere un puro piacere.Per la gestione delle principali malattie della vite ci affidiamo all’utilizzo di prodotti noti da centinaia di anni, i più naturali e meno invasivi fra i fungicidi a base di rame e per di più utilizzati a basse dosi.Se necessario nelle annate particolarmente difficili utilizziamo prodotti diversi dal rame ma sempre caratterizzati dal miglior profilo eco tossicologico e mai in grado di lasciare residui nelle uve e nei vini.Anche nelle concimazioni del terreno favoriamo dei concimi di origine organica molto più efficaci nel rendere fertile il terreno e nel migliorarne il suo stato.”

Valerio Marinig (Azienda agricola Marinig) racconta : “Otto sono i preziosi ettari di superficie coltivati dalla famiglia Marinig, per una produzione che si aggira attorno ai 80 q.li/ha l’anno.

Si estendono su un territorio collinare, dove la particolare conformazione morfologica e climatica ha da sempre creato i presupposti per una coltivazione di qualità. Inoltre la cura, l’attenzione e l’artigianalità nello svolgimento delle attività lavorative contribuiscono a risultati di eccellente livello.La vendemmia viene svolta in modo esclusivamente manuale.”


Non ci basta recuperare i vitigni autoctoni- ha commentato Gabriele, dell'Azienda agricola Colli di Poianis-, ci piace salvaguardare e proteggere il territorio mantenendo la sua originale e storica configurazione,la vitale convivenza di declivi,sentieri e vitigni che nel tempo hanno creato micro equilibri vitali generando e custodendo la biodiversità.L'anima di questi appezzamenti è rinchiusa nei loro vini. Territorio e memoria, li custodiamo insieme, sotto vetro!”

La cantina è il luogo della riscoperta e della conservazione delle più antiche pratiche enologiche tramandate dal padre Paolino.La parola chiave è rispetto.Rispetto del vino, del lento scandire del tempo e delle stagioni,delle loro condizioni climatiche,rispetto delle fasi lunari.

La cantina è il luogo dove le più moderne tecnologie accompagnano i saperi della tradizione.

Senza violenze, senza interrompere il filo dei valori tramandati di padre in figlio.”


Una degustazione, guidata da Antonella Pianca ( scrittrice e degustatrice professionale) e

Alessio Dalla Barba (direttore Borghi d'Europa e Sommelier Ais professionale), ha chiuso

l'incontro. Il progetto sulla sostenibilità è partito!