Borghi d'Europa ha organizzato un incontro del progetto 'L'Europa delle scienze e della cultura' ( Patrocinio IAI-Iniziativa Adriatico Jonica,Forum Intergovernativo per la cooperazione regionale nella regione adriatico jonica ed ESOF2020,Euroscience Open Forum,Trieste Città Europea della scienza), sui temi della sostenibilità nella filiera agroalimentare presso l'Enoteca di Cormons.
I temi della sostenibilità nella filiera enoica sono stati affrontati dalle aziende agricole che partecipano al progetto Destinazione Schioppettino di Prepotto.
Mattia Bianchini (Azienda Agricola Grillo Iole) ha osservato che “...gestiamo la campagna con degli obiettivi ben chiari:non danneggiare l'equilibrio dell’ambiente, salvaguardare il benessere delle persone che lavorano e vivono in campagna e non lasciare indesiderati residui nei vini . Affinchè bere un buon bicchiere di vino possa essere un puro piacere.Per la gestione delle principali malattie della vite ci affidiamo all’utilizzo di prodotti noti da centinaia di anni, i più naturali e meno invasivi fra i fungicidi a base di rame e per di più utilizzati a basse dosi.Se necessario nelle annate particolarmente difficili utilizziamo prodotti diversi dal rame ma sempre caratterizzati dal miglior profilo eco tossicologico e mai in grado di lasciare residui nelle uve e nei vini.Anche nelle concimazioni del terreno favoriamo dei concimi di origine organica molto più efficaci nel rendere fertile il terreno e nel migliorarne il suo stato.”
Valerio Marinig (Azienda agricola Marinig) racconta : “Otto sono i preziosi ettari di superficie coltivati dalla famiglia Marinig, per una produzione che si aggira attorno ai 80 q.li/ha l’anno.
Si estendono su un territorio collinare, dove la particolare conformazione morfologica e climatica ha da sempre creato i presupposti per una coltivazione di qualità. Inoltre la cura, l’attenzione e l’artigianalità nello svolgimento delle attività lavorative contribuiscono a risultati di eccellente livello.La vendemmia viene svolta in modo esclusivamente manuale.”
“ Non ci basta recuperare i vitigni autoctoni- ha commentato Gabriele, dell'Azienda agricola Colli di Poianis-, ci piace salvaguardare e proteggere il territorio mantenendo la sua originale e storica configurazione,la vitale convivenza di declivi,sentieri e vitigni che nel tempo hanno creato micro equilibri vitali generando e custodendo la biodiversità.L'anima di questi appezzamenti è rinchiusa nei loro vini. Territorio e memoria, li custodiamo insieme, sotto vetro!”
La cantina è il luogo della riscoperta e della conservazione delle più antiche pratiche enologiche tramandate dal padre Paolino.La parola chiave è rispetto.Rispetto del vino, del lento scandire del tempo e delle stagioni,delle loro condizioni climatiche,rispetto delle fasi lunari.
La cantina è il luogo dove le più moderne tecnologie accompagnano i saperi della tradizione.
Senza violenze, senza interrompere il filo dei valori tramandati di padre in figlio.”
Una degustazione, guidata da Antonella Pianca ( scrittrice e degustatrice professionale) e
Alessio Dalla Barba (direttore Borghi d'Europa e Sommelier Ais professionale), ha chiuso
l'incontro. Il progetto sulla sostenibilità è partito!