venerdì 25 novembre 2022

A Crocetta del Montello, all'Osteria Al Canton, da Sara e Fabio

   


Sara e Fabio, all'Osteria Al Canton di Crocetta del Montello non cessano mai di stupirci.

La scelta (saggia e accorta) dei vini è senza dubbio di alto profilo qualitativo.

Non lo diciamo per piaggeria, ma per esperienza.

Tanto per fare un esempio, l'ultima sosta gustosa, ci ha fatto incontrare il timorasso dell'azienda agricola La Colombera dei Colli Tortonesi.

Elisa Semino conduce la Colombera insieme al padre e al fratello. Il loro impegno, la dedizione nella cura del terreno e delle vigne, la filiera impostata nel rispetto del territorio e un meticoloso lavoro in cantina portano La Colombera ad essere una delle aziende più amate per il Timorasso, la leggenda dei Colli Tortonesi.Il Timorasso è un vitigno autoctono a bacca Bianca coltivato nel comprensorio del Tortonese sin dal Medioevo. Già citato dalla prima enciclopedia agraria del XIV secolo, nel corso dei secoli conferma le proprie attitudini e diventa il più importante vitigno bianco piemontese. Dopo la Seconda Guerra Mondiale si abbandona mano a mano la sua produzione, preferito a uve più resistenti e vigorose.


Già questa scelta, ci racconta la passione e la competenza dei nostri due personaggi.


Persino nel settore dei prosecchi ci propongono etichette mai banali.

Provate il vino col fondo della Famiglia Bottarel di Colbertado di Vidor.....

Per questi buoni motivi l'Osteria è diventata una delle mete preferite dei vagaboindi del gusto.

venerdì 2 settembre 2022

Le Via della Pizza a Vittorio Veneto, Borgo del Gusto : la Pizzeria San Remo

 



I giornalisti e i comunicatori di Borghi d'Europa in occasione delle giornate di informazione di

Vittorio Veneto,Borgo del Gusto hanno deciso di rinnovare lo speciale itinerario che cinque anni orsono aveva portato all'inserimento della Città nei Percorsi Internazionali.


Così, in incognito, è stata visitata la nuova gestione della Pizzeria San Remo, in via Giulio Pastore 70.

Una lieta sorpresa, per davvero.

Fabio ha saputo dare una impronta eccellente al proprio lavoro : solo prodotti di alto profilo qualitativo, al 100% italiani

“ Realizzo impasti con farine di soia a lunga maturazione, leggeri e altamente digeribili. Abbiamo anche Prodotti GLUTIN FREE “


“La farina di soia è ricavata dalla lavorazione della pianta della soia. Questo prodotto non contiene glutine quindi è adatto per chi segue una dieta particolare come i celiaci. Davvero ottima per tutti quelli che seguono una dieta vegetariana, ricchissima di proteine, ottima per produrre pane, pizza e focacce miscelata in piccole percentuali alla farina di frumento.E’ ottenuta dalla macinazione dei semi della soia, appartiene alla famiglia delle “leguminose”, proviene dalla Cina dove già 5000 anni fà veniva coltivata per l’alimentazione umana. La soia insieme al riso, orzo, miglio e frumento è un vegetale prezioso e indispensabile.

Nei giorni odierni ne esistono diverse varietà, tra le più comuni c’è quella rossa, gialla e verde, utilizzate sia per l’alimentazione degli uomini sia come mangime per gli animali.Rispetto alle comuni farine di legumi, la farina di soia contiene amidi in quantità minori, questo la rende molto più digeribile.Tutte le persone che soffrono di diabete conoscono molto bene i benefici di questa pianta, pensate che il suo indice glicemico è pari a 25, mentre quello della farina di frumento arriva a 85. Ricchissima di proteine, presenta una composizione in amminoacidi essenziali completa rispetto agli altri legumi. “


Già la maturazione : quel passaggio fondamentale la cui errata interpretazione spinge,poi, all'uso

esagerato di acqua minerale nella fase di digestione delle pizze.


Poi vi sono gli ingredienti e i 'commenti', scelti con l'unico occhio possibile : la loro qualità.

“ Negli ultimi tempi- osserva Renzo Lupatin. Giornalista e presidente di Borghi d'Europa-, ci accade sempre più spesso di dover rinunciare a recensioni benevole. La pizza è un prodotto del made in Italy a tavola che non va maltrattato da pretesi acrobati o campioni del mondoi fasulli”.


“Un'ampia scelta di pizze per tutti i gusti, buona birra regionale alla spina e camerieri molto cordiali. “, recita una recensione che condividiamo appieno.


I giornalisti e i comunicatori di Borghi d'Europa hanno così inserito la Pizzeria San Remo nella

Via della Pizza, il Percorso Internazionale che propone un circuito capace di organizzare e promuovere itinerari d’informazione per mettere a confronto idee, progetti, capaci di seguire il filo logico della valorizzazione rispettosa degli equilibri sociali culturali e ambientali dei territori di riferimento.

Sono previsti incontri e stages di informazione nei territori , per raccontare a giornalisti e comunicatori le storie dei borghi e delle loro culture.

Ogni ‘tappa’ tocca i luoghi, le storie, i protagonisti della filiera agroalimentare.


Comunicare per esistere

sabato 2 luglio 2022

La Via dei Norcini : la Puglia del Salumificio Cervellera e il Veneto del Salumificio Spader

 



 

La Via dei Norcini è lo speciale itinerario che Borghi d'Europa realizza per raccontare le storie dei maestri salumai, dalla Croazia alla Calabria.


“In questo viaggio del gusto – commenta Renzo Lupatin. Presidente dell'Associazione-,ci ha sempre accompagnato Emanuele Spader, nume tutelare del Salumificio Spader di Mosnigo (Treviso), che ci ha raccontato la storia e le caratteristiche delle eccellenze degli altri Paesi europei”.


Così, in Puglia, la scelta è stata quella di dar voce al capocollo di Martina Franca, segnatamente ai prodotti del Salumificio Cervellera.





“Conosciuto e apprezzato sin dal XVIII secolo in tutto il Regno di Napoli il capocollo è il salume più rappresentativo dell’antica arte norcina martinese. Prodotto artigianalmente con materie prime di qualità in un territorio fresco e ventilato, ricco di boschi di querce e profumata macchia mediterranea. Grazie al suo profumo intenso e il sapore delicato è uno dei salumi più apprezzati al mondo.Stagionatura: da 130 gg a 180 gg “


“Carne suina allo stato brado dei nostri boschi e allevamenti – raccointa Giuseppe Cervellera-. Il pezzo è la parte del collo superiore del maiale.

Come abbinarlo: Pane di Altamura con burrata di Andria e Capocollo

Alla vista è un Capocollo Intenso e fumè dalla fetta precisina di medio pezzatura, con grasso bianco e magro rosso scuro poco marezzato.Al naso esprime le noti dolci e pulite dalla concia e del vin cotto e soprattutto sentori di legno e fumo, intensi ma non invasivi. Sensazioni che tornano in bocca e si uniscono a buon pepe, carne stagionata e a una sapidità equilibrata. La struttura è tenace ma succosa e scioglievole. “



Nella degustazione che Borghi d'Europa ha dedicato all'incontro fra Puglia e Veneto, Emanuele Spader ha proposto un classico della propria produzione : il prosciutto cotto alla fiamma.

Il Prosciutto cotto alla fiamma del Salumificio Spader, è un prodotto aromatizzato con aromi ed erbe aromatiche, legato a mano e cotto arrosto, confezionato in sottovuoto.

“La sua peculiarità – ha osservato Renzo Lupatin, presidente di Borghi d'Europa-, risiede nel perfetto equilibrio tra sapore delicato del cotto e il profumo dolce e pulito delle spezie aromatiche e di grigliato. Il prosciutto cotto Fiamma è tenero e succoso, compatto e gradevole per tutti i palati.”

Il Prosciutto viene sottoposto ad una fase aggiuntiva, oltre a quelle di asciugamento e affumicatura con legno di faggio e ginepro, anche di bruciatura a fiamma della cotenna.

“Questo rende il prodotto estremamente nero e dona un caretteristico gusto e profumo di affumicato e di grigliato.”


lunedì 20 giugno 2022

IL BANCO DI DEGUSTAZIONE “TUTTI I COLORI DEL BIANCO” TARGATO GOWIN

 




Nuova ottima degustazione per Borghi d’Europa

Milano, 20 Giugno 2022- Borghi d’Europa ha fatto un viaggio del gusto dalle Alpi alla Sicilia , coi vitigni a bacca bianca, autoctoni e non, autentici mattatori.

Tutto questo all’ottimo banco di degustazione targato Gowine “Tutti i colori del Bianco”, svoltosi nelle ampie sale dell’Hotel Melià, location perfetta per eventi di tale caratura.

Tra la parte banco e quella enoteca erano numerose le etichette presenti,da tutta Italia, con la possibilità in alcuni casi di poter assaggiare lo stesso vino, prodotto però in due annate diverse.

Quest’ultimo è stato un aspetto indubbiamente interessante, che ha favorito una full immersion sulle diverse realtà “bianchiste” italiane, volta a capire l’identità di ogni vino degustato.

Tra i vari assaggi, Borghi d’Europa ha apprezzato molto i Gavi Docg della Società Agricola La Raia di Novi Ligure (Al), poi i Bianchello del Metauro Doc e il Verdicchio dell’Azienda Agraria Fiorini di Terre Roveresche (Pu), poi gli iconici e insoliti bianchi di Bajta Fattoria Carsica di Sgonico, nel Triestino e dai Colli Orientali friulani Il Pinot Bianco Doc e la Ribolla Gialla Doc di Roberto Scubla.

 

Altri protagonisti dell’evento sono stati da Monte Porzio Catone (Rm), i Frascati Superiore Docg di Villa Simone e dall’Abruzzo, precisamente dal Chietino i vini bianchi di Cantina Frentana.

Un bel viaggio italiano all’insegna di grandi bianchi rappresentativi di terroir così diversi e allo stesso tempo ricchi di specificità: evviva!

 

venerdì 13 maggio 2022

Verona: aria di San Daniele


Si inizia a respirare l’aria di casa: San Daniele è ancora lontano, ma la visione della corona alpina sembra familiare, anche se qui non si sente l’aria di casa con le brezze provenienti dal mare. Anche il dialetto veneto, suona in qualche modo familiare! Potenza della Serenissima!


Guardando a Nord di Verona: le Alpi

Perfino per quanto riguarda la cucina c’è un’affinità, particolarmente relativamente al prosciutto. Siamo qui infatti in terra di Prosciutto Veneto, anch’esso Dop; ci troviamo dunque in casa di esperti, ma il San Daniele non teme confronti!

Non si tratta infatti di stabilire quale sia il migliore, dato che sono ambedue eccellenti, ma di conoscerne le sottili differenze, che fanno preferire l’uno o l’altro, secondo i gusti.

Nei giorni dal 15 al 18 maggio, ciascuno potrà degustare il San Daniele, scoprendone le caratteristiche differenti da quello locale, nei seguenti esercizi:

Si tratta di locali assai diversi, in grado di accontentare qualsiasi tipo di pubblico ed ideali per una serena degustazione del Prosciutto di San Daniele: il Romeo, un bistrot dallo stile esotico, con, al piano superiore, un fornitissimo cocktail bar; il San Lorenzo, con una ricchissima enoteca , La Tradision, tipica osteria di una volta, in cui degustare salumi e formaggi, accompagnati dal buon vino del territorio ed infine la cucina del Via Fama Café, all’interno della storica “Corte Sgarzerie”.

Ognuno potrà dunque scegliere la cornice preferita, in cui degustare il San Daniele. Dopo l’assaggio ognuno potrà dire il proprio giudizio, che certamente sarà positivo per ambedue i contendenti, che rappresentano il meglio della produzione alimentare italiana e potranno essere piacevolmente accompagnati dai meravigliosi vini veronesi.

Gianluigi Pagano

mercoledì 2 marzo 2022

Il Prosecco col Fondo, un modernissimo vino antico

 


IL PROSECCO  COL FONDO : UN MODERNISSIMO VINO ANTICO


Il Prosecco è un vino che non cessa di stupire: accanto ai tipi più comuni: Doc, Docg, è recentemente tornato di moda il tipo “con fondo” o, come dicono i raffinati, “sur lie”.

Si tratta di una preziosa testimonianza dell’antica tradizione contadina delle campagne venete, in cui la spumantizzazione è ottenuta mediante il processo tradizionale della rifermentazione, che non prevede l’uso di macchinari moderni e piace a chi non ama il solito Prosecco.

Il vino in questo modo ha più corpo, odori meno “finti” e bollicine meno invadenti. La vinificazione avviene in questo caso senza solfiti aggiunti e la fermentazione naturale, che lo rende frizzante, nasce in bottiglia. La presenza dei lieviti naturali è rivelata dal cosiddetto “fondo”: i lieviti sedimentati all’interno della bottiglia si depositano sul fondo, dando così vita ad un vino unico.

Il vino può successivamente essere decantato per separarne il fondo, facendo così apprezzare la limpidezza del vino, oppure servito direttamente “col fondo” per mantenere le caratteristiche aromatiche, dato che i sedimenti donano fragranti sentori di crosta di pane.


Gianluigi Pagano


Due parole ......

Accanto alle versioni più comuni c’è il Prosecco col fondo, o sur lie (o colfondo), cioè rifermentato in bottiglia e senza sboccatura, quindi torbido. Si tratta insomma della preziosa testimonianza dell’antica tradizione contadina delle campagne venete, quando i macchinari per la spumantizzazione non erano ancora stati introdotti. Caso vuole che la tipologia sia caduta in disgrazia, relegata all’economia domestica, salvo poi essere valorizzata da pochi storici e qualche produttore nuovo. 

Il Prosecco colfondo piace a chi non ama il solito Prosecco, è un fatto: ha più corpo, odori meno finti e bollicine meno invadenti. Sto parlando delle migliori versioni, evidentemente. E quando parlo di odori finti non facciamo gli gnorri, quella “col fondo” è la versione del Prosecco Classico, ottenuta mediante il processo tradizionale delle rifermentazione che non prevede l’uso di macchinari moderni. 

 Sur Lie, termine francese tradotto con l’italiano “col fondo”, significa letteralmente “sopra lo sporco” ovvero “sopra i lieviti”, particolare che connota questo tipo di vino. A distinguere il Prosecco sono la vinificazione che avviene senza solfiti aggiunti e la fermentazione naturale in bottiglia che lo rende frizzante. La presenza dei lieviti naturali denota il cosiddetto “fondo”: i lieviti sedimentati all’interno della bottiglia si poggiano sul fondo, dando così vita ad un vino unico. Il vino frizzante bianco può essere decantato per separarne il fondo, apprezzandone così la limpidezza, oppure servito direttamente “col fondo” per mantenere le caratteristiche aromatiche. Infine, i sedimenti donano fragranti sentori di crosta di pane.

Questo Prosecco presenta con un colore quasi torbido e con presenza di sedimenti; la bollicina è leggera, gli odori fragranti richiamano la presenza dei lieviti e il sorso è sempre fresco, vivace, fragrante e beverino

Il Prosecco col fondo, eventualmente identificato anche con l’appellativo francese ‘sur lie’, è una variante frizzante prodotta a partire da uve Glera rispettando il processo tradizionale della rifermentazione in bottiglia. L’indicazione ‘col fondo’ si riferisce quindi alle fecce fini presenti all’interno della bottiglia, costituite dai lieviti sedimentati che non vengono rimossi tramite sfecciatura o sboccatura..

Un prodotto che riporta alla memoria la tradizione contadina di consumare il Prosecco col fondo a tutto pasto. Conserva il naturale deposito di lieviti, mostrandosi nel calice lievemente velato, con bollicine fini e delicate. Asciutto, fresco e sapido, al naso, oltre ai tipici caratteri varietali di mela e pera ben evidenti, ha sentori di litchi, pesca bianca, caprifoglio, menta bianca.